Le best practice delle catene di fast food per la riapertura

Pubblicato da Ivano Schieppati | aggiornato il 23 giugno 2020
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catene di fast foodLa riapertura delle catene di fast food al pubblico ha visto la necessità di adottare, da un lato, nuove procedure per assicurare la sicurezza dello staff e dei clienti, dall’altro, strategie di comunicazione per ricreare la fiducia indispensabile a riempire il più possibile i locali.

In questo articolo, abbiamo raccolto alcune buone pratiche che possono essere adottate in modo piuttosto immediato dalle attività nel settore della ristorazione.

La nuova normalità nelle catene di fast food

Nel periodo di lockdown, le catene di fast food e fast casual hanno adottato strategie di marketing che hanno permesso di mantenere il contatto con il pubblico e, in alcuni casi, trovare nuovi clienti.

Le applicazioni dedicate e i social media sono tra i canali scelti per garantire una continuità di comunicazione, fornendo possibilità di intrattenimento e socialità. Ad esempio, la catena di fast casual tex-mex Chipotle ha organizzato degli incontri virtuali all’ora di pranzo in cui venivano condivisi contenuti esclusivi e sono apparsi anche personaggi noti del mondo dello spettacolo e della ristorazione. L’obiettivo di questi eventi era la creazione di una connessione tra la catena statunitense e i suoi follower, alle prese con una situazione del tutto nuova e inaspettata, a tutti i livelli.

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Altri esempi di attività intraprese dalle catene di fast food per fronteggiare la chiusura forzata dei locali? La possibilità di consegna a domicilio offerta gratuitamente ai clienti, sia attraverso gli aggregatori di servizi delivery, sia direttamente da parte dello staff dei ristoranti che già lo prevedevano.

catene di fast food deliveryIl lockdown ha visto anche crescere la diffusione delle cosiddette dark kitchen, di cui abbiamo parlato in questo precedente articolo del blog, una soluzione efficace alla richiesta di cibo a domicilio e al divieto di frequentare i locali aperti al pubblico.

Ora che la riapertura è stata avviata e regolata da norme, anche piuttosto rigide, per mantenere la sicurezza di clienti e operatori, quali sono le buone pratiche da seguire? Eccone alcune.

La gestione ristorante oggi non può prescindere da una formazione accurata dello staff sulle disposizioni in materia di igiene e sicurezza. Il settore è già bene abituato a questo tipo di norme, si pensi a quelle previste dalle certificazioni HCCP, ma le procedure possono essere migliorate e rafforzate dal punto di vista della comunicazione, anche verso i clienti.

Le persone, per sentirsi al sicuro e avere voglia di pranzare o cenare fuori casa, hanno bisogno di vedere con i propri occhi che tutte le attività sono svolte a regola d’arte. Il consiglio è di rendere ben visibili i protocolli interni e incoraggiare i camerieri, ad esempio, a dichiarare di dovere andare a lavare le mani, per aumentare la fiducia dei clienti.

catene di fast food igienizzazioneInoltre, il gel igienizzante per le mani può essere collocato all’ingresso, magari con un dispenser che si attiva al passaggio (grazie a una fotocellula o ai raggi infrarossi) evitando così che più clienti tocchino lo stesso contenitore.

Per quanto riguarda la sanificazione delle superfici, gli standard nel settore della ristorazione sono sempre stati elevati in termini di igiene, ma è sempre utile ricordare alcuni accorgimenti utili. Le superfici plastiche o metalliche possono essere pulite con soluzioni anche a base di candeggina, ricordandosi però di prestare particolare attenzione a non macchiare gli indumenti colorati.

La disinfezione degli schermi touch, dei sistemi di cassa o dei palmari collegati ai software gestionali, può avvenire usando detergenti a base di alcool isopropilico fino al 70% e panni rigorosamente non abrasivi. Meglio spruzzare il liquido sul panno, e non direttamente sullo schermo, passandone poi uno asciutto al termine delle operazioni di pulizia.

Una procedura simile può essere adottata anche per la sanificazione dei dispositivi di cassa, ma per le componenti interne è sempre meglio consultare il fornitore.

Decisamente da incoraggiare l’uso di sistemi elettronici di pagamento: lo scambio di denaro contante crea un contatto tra staff e clienti che sarebbe bene ridurre al minimo.

Per facilitare le buone pratiche di distanziamento sociale, le catene di fast food possono incoraggiare l’uso dei totem per le ordinazioni self, ma anche quello della modalità drive-thru che limita ulteriormente il flusso in ingresso nei locali. Inoltre, le porte di ingresso e di uscita possono essere differenziate, in modo da non creare pericolosi assembramenti.


Come abbiamo visto in questo articolo, la digitalizzazione dei processi è una delle leve strategiche che le catene di fast food hanno saputo sfruttare sia nel periodo di lockdown, sia in quello della riapertura, per mantenere un contatto con i clienti e garantire un servizio all’altezza delle aspettative e sicuro.

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Argomenti: Hospitality, fast food, catene ristoranti, strategie marketing