La ristorazione rapida è un concetto che ha origini storiche, risalenti già all’antica Roma. Oggi, si tratta di una tendenza molto diffusa, che si avvale di strumenti e soluzioni per adattarsi alle sfide più complesse del settore – come l’utilizzo di ingredienti di qualità e un’offerta variegata e ricercata.

Ma come si è arrivati fin qui? Nel corso di questo articolo, ripercorreremo la storia di questo format, dalle origini fino ai nostri giorni, con uno sguardo anche alle opportunità per il futuro del settore.

Le prime forme di ristorazione rapida nella storia

Prima ancora della ristorazione rapida, così come la conosciamo, esisteva un’usanza già sviluppata: il pasto consumato in modo veloce. Si ha testimonianza di questa prassi già nell’antico Egitto e antica Roma, dove si era soliti comprare cibo e bevande pronti che potevano essere consumati sul posto o altrove.

Nel Medioevo si diffondono anche i primi venditori, che distribuivano per strada cibo di facile consumo.

Dobbiamo attendere l’epoca moderna e la rivoluzione industriale per assistere alla nascita di forme di ristorazione rapida più strutturate; in questi tempi, gli intensi ritmi lavorativi e le le grandi città rappresentano il terreno fertile per la nascita di veri e propri chioschi ambulanti, dove si distribuiscono alimenti a prezzi popolari.

Nei primissimi anni del Novecento iniziano a comparire i distributori automatici di cibo preconfezionato, che trovano ben presto largo consenso in tutto il mondo.

Dalla nascita dei fast food all’offerta odierna della  ristorazione rapida

I primi fast food della storia sono stati veri e propri innovatori, contribuendo alla diffusione di nuove tendenze e di un concetto unico di ristorazione rapida.

White Castle ha aperto le sue prime catene nel 1921, permettendo al pubblico di assistere alla preparazione dei piatti e testare in prima persona la qualità del servizio, nonché la cura per certi dettagli – come la pulizia.

Fin da subito, il marchio Kentucky Fried Chicken sperimenta e integra con successo una tecnica di cottura a pressione, che permette di cuocere il pollo in modo rapido, così da non far attendere i clienti troppo a lungo, senza tuttavia rinunciare a una perfetta e croccante panatura.

McDonald’s ha inaugurato il suo primo ristorante nel 1948 e dato vita, qualche anno dopo, alla prima vera catena di franchising della storia.

In–N-Out Burger ha introdotto il servizio drive-through nel 1950 con un sistema intercom che permetteva ai clienti di ordinare dai propri veicoli. Il primo ristorante operava solo per servizio d'asporto, con il locale adibito a cucina e un’ampia area esterna dedicata ai veicoli.

Wendy’s, negli anni Settanta, predispone cucina e attrezzature dedicate alla preparazione degli ordini drive-through all’interno dei ristoranti.

La ristorazione veloce tra servizi gourmet e digitalizzazione

Le prime forme di ristorazione rapida, dal pasto consumato per strada ai locali dedicati al consumo di cibo veloce, hanno portato alla nascita di servizi unici.

ristorazione rapidaNel tempo, si è abbandonato il concetto di semplice fast food – inteso come locale con proposte pronte in tempi rapidi e a prezzi contenuti - per abbracciare una nuova idea di consumo.

Oggi la ristorazione rapida è soprattutto di qualità, ricercata e orientata a business sostenibili, attenti alle esigenze più diverse del pubblico. Dai servizi curati nei minimi dettagli alla scelta di ottime materie prime, la ristorazione veloce assume tutte le caratteristiche di una cucina di fascia alta.

Non è un caso che si stia assistendo alla diffusione dei cosiddetti fast gourmet, locali fine dining che associano proposte di qualità alta a servizi rapidi e immediati.

I servizi d’asporto hanno subito una rapida ascesa dopo il lockdown causato dalla diffusione di Covid-19; per garantire la continuità delle attività di ristorazione pur mantenendo i locali chiusi come da disposizioni di Legge, si sono diffuse cucine indipendenti.

Le dark kitchen – o ghost kitchen – sono destinate alla preparazione dei piatti d’asporto o per la consegna a domicilio e non dispongono, quindi, di posti a sedere.

Di pari passo con l’integrazione di servizi sempre più attenti alle esigenze del pubblico, assistiamo all’evoluzione della tecnologia e degli strumenti per la gestione dei locali.

I brand si stanno orientando sempre più verso una strategia integrata, che punti all’utilizzo di strumenti all’avanguardia per accogliere una domanda di mercato oramai cliente centrica.

I ristoranti diventano terreno fertile per generare esperienze omnichannel, fluide e senza barriere, attraverso canali fisici e digitali. Le attività quotidiane sono supportate da strumenti che contribuiscono a raccogliere dati preziosi sui clienti, per offrire proposte uniche e che rispondano alle aspettative più diverse.

Tutto questo con un allineamento perfetto tra touchpoint, che assicura coerenza in termini di comunicazione, messaggi, immagine e offerta.

App per ristoranti, totem digitale, digital menu e strumenti di pagamento elettronico si fondono e integrano per generare servizi unici ed esclusivi, orientati alla soddisfazione del pubblico e al miglioramento della reputazione.


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