6 consigli per scegliere la confezionatrice adatta al punto vendita

Pubblicato da Roberto Madaschi | aggiornato il 16 aprile 2021
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CONFEZIONATRICE

Nella grande distribuzione, oggi, la possibilità di ottimizzare i tempi e le operazioni interne per potere dedicare il massimo dell’attenzione e della qualità ai propri clienti diventa un obiettivo primario.

Tra le attività che richiedono particolare impegno, troviamo il confezionamento di prodotti alimentari, per la quale i retailer hanno esigenze specifiche e in costante evoluzione. Ne parliamo nelle prossime righe, con alcuni suggerimenti per aiutarti a scegliere lo strumento più idoneo per migliorare i processi.


Cos'è una confezionatrice?

La confezionatrice è una macchina per il confezionamento, principalmente di cibi, usata sia dall'industria alimentare che dalla grande distribuzione.

Nei paragrafi che seguono ci occupiamo nello specifico delle macchine per il confezionamento alimentare che possono essere usate all'interno dei punti vendita, con alcune considerazioni per i retailer alle prese con lo studio della soluzione perfetta.

Collegamenti rapidi ai 6 consigli:

 

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Confezionamento: significato

Con confezionamento alimentare si fa riferimento alle operazioni che proteggono i prodotti alimentari dall'ambiente esterno grazie a un imballaggio. Il procedimento serve a contenere, conservare, vendere e trasportare gli alimenti.

Nella GDO, avere l’opportunità di creare degli imballaggi flessibili per alimenti significa potere offrire ai propri clienti un prodotto fresco già pesato, confezionato secondo le normative vigenti ed etichettato comunicando tutte le informazioni utili.

1. Funzioni integrate

Quando parliamo di confezionamento alimentare, ci riferiamo a quel processo tipicamente svolto nel retro del negozio attraverso il quale si predispongono i prodotti per la vendita. La procedura comprende la pesatura, l’imballaggio e l’etichettatura.

Di cosa hanno bisogno i retailer della grande distribuzione?

Innanzitutto, è bene sottolineare che i sistemi più utilizzati e diffusi ad oggi in Italia non prevedono una vera e propria integrazione tra le funzioni di bilancia, impacchettatrice ed etichettatrice, anche quando ci si trova di fronte a una soluzione che vuole essere completa per gli imballaggi alimentari.

Un sistema integrato di pesatura, confezionamento ed etichettatura è in grado di ridurre notevolmente il carico di lavoro, grazie a operazioni totalmente automatizzate, semplificate e intuitive che assicurano facilità di utilizzo, riduzione degli scarti e dei materiali di consumo, come il film elastico e le etichette, a garanzia di un minor impatto ambientale e del contenimento dei costi.

Quando si parla di packaging alimentare, avere la possibilità di pesare, confezionare ed etichettare con una sola macchina e con un solo operatore all'interno del punto vendita, possiamo dire che si tratta quasi di una rivoluzione. Con vassoi di diverse dimensioni, ma anche senza vassoio, infatti, si arriva a ottenere fino a 36 pezzi al minuto.

Un aspetto decisamente non secondario da tenere in considerazione nella scelta dell’impacchettatrice per il punto vendita è la dimensione della macchina. Lo approfondiamo nel prossimo paragrafo.

2. Dimensioni delle confezionatrici automatiche

Per un punto vendita della grande distribuzione, l’organizzazione degli spazi rappresenta una sfida significativa, perché il negozio deve essere il più possibile ampio per garantire un’esperienza cliente sempre all'altezza delle aspettative, ma allo stesso tempo è nel retro che si svolgono diverse operazioni fondamentali. A prescindere dalla metratura che si ha a disposizione, quindi, la scelta di macchine per il packaging deve tenere conto anche della loro dimensione.

confezionatrice per GDO

Le confezionatrici compatte, in generale, mancano di alcune funzioni automatiche e integrate: l’operatore deve prima posizionare l’alimento in una vaschetta, pesarlo e stampare una o più etichette, per poi procedere all'imballaggio e apporre gli adesivi. 

Più funzioni si aggiungono più le dimensioni della confezionatrice aumentano? Non è detto! Esistono soluzioni che occupano meno di 1 metro quadro e non hanno bisogno di ulteriori ingombri perché permettono di svolgere tutte le operazioni frontalmente e di ottenere risultati eccellenti in termini di qualità del packaging e precisione della pesatura.

Nell'immagine, il modello AW-5600fx di Digi Italia Srl, partner di Gamba Bruno SpA

Un altro elemento da valutare riguarda la possibilità di utilizzare diversi tipi di vaschette con la medesima confezionatrice automatica, ne parliamo nel prossimo paragrafo.

3. Flessibilità nell'uso di vaschette e sistemi di imballaggio

Non dovrebbero essere le macchine per il confezionamento alimentare a limitare la tipologia di prodotti che si possono proporre alla propria clientela.

Che si tratti di carne, pesce, affettati, frutta o verdura sfusa, anche tagliata oppure piatti pronti al consumo, come il sushi ad esempio, la possibilità di usare un’unica macchina impacchettatrice è un vantaggio strategico non da poco.

esempi packaging alimentare con confezionatrice

Un’attenzione particolare, dunque, va dedicata alle diverse tipologie di vaschette (per dimensione, forma, rigidità) che possono essere confezionate all'interno dello stesso strumento. Non solo, parlando di prodotti ortofrutticoli sfusi, infatti, è importante valutare anche l’eventualità di non utilizzare la vaschetta, con un risparmio sia nell'uso degli imballaggi, sia nello spazio occupato a scaffale.

In questo caso, però, occorre garantire che la macchina per confezionare gli alimenti sia totalmente sanificabile, nel pieno rispetto degli standard richiesti dalle normative in materia. Tutte le parti che entrano in contatto con alimenti e confezioni devono dunque essere rimovibili e permettere le operazioni di pulizia in modo semplice, veloce ed efficace.

Non solo flessibilità nella tipologia di vaschetta, quindi, ma anche nell'uso stesso della vaschetta!

A questo proposito, un approfondimento a parte va dedicato all'utilizzo delle pellicole per il confezionamento, ne parliamo nel prossimo paragrafo.

4. Tipologie di pellicole

Tra le esigenze dei marchi della grande distribuzione, l’attenzione agli sprechi e al rispetto dell’ambiente è un tema sempre più ricorrente, sia per adeguarsi alle normative che regolano l’utilizzo di materiali contenenti plastiche e microplastiche, sia per andare incontro alla sensibilità crescente del pubblico su questi argomenti.

Le pellicole prive di PVC nella grande distribuzione si stanno facendo strada dopo l’introduzione da parte di Unicoop che per prima in Italia ha dichiarato la scelta di eliminare PVC e ftalati dalle pellicole per alimenti. Storicamente, il PVC veniva considerato l’unica soluzione praticabile, a causa delle sue capacità in termini di flessibilità e durevolezza allo stesso tempo. Inoltre, le macchine automatiche per il packaging sembravano essere incompatibili con film privi di PVC.

Nella valutazione della soluzione per il punto vendita, oggi, non possono non rientrare le considerazioni ambientali e l’attenzione alla salute delle persone, per cui la scelta di una macchina per confezionare gli alimenti dovrebbe essere indirizzata verso l’utilizzo di film elastico in polietilene. I film di ultima generazione, in virtù della loro composizione in linea con le normative UE in materia di cessione di materiale plastico sugli alimenti, permettono di immettere fino al 40% di plastica in meno nell'ecosistema.

Ma è davvero possibile ottimizzare i processi per una maggiore sostenibilità ambientale?

Oltre a un utilizzo più efficiente di vaschette di diverse dimensioni, la fase del confezionamento per essere davvero sostenibile non può non tenere conto della scelta del materiale per il packaging alimentare.

A partire dal principio alla base dell’educazione ecologica, ovvero la triplice regola “Riduci, riusa, ricicla”, i retailer hanno l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2, riutilizzare i contenitori, ridurre gli sprechi e quindi la produzione di rifiuti. 

Come fare? Le etichette ricoprono un ruolo importantissimo. Vediamo quale, nel paragrafo dedicato. 

5. Fase di etichettatura

L’operazione di etichettatura non è affatto secondaria sia per quanto concerne gli aspetti della sostenibilità e della riduzione delle emissioni di CO2, sia per l’aspetto più legato alla comunicazione tra marchio e cliente.

La tecnologia Linerless è caratterizzata dalla presenza di un rotolo autoadesivo che non necessita di alcun supporto. Il che si traduce in un volume molto minore occupato dai rotoli all'interno del magazzino, nell'assenza di materiale di scarto e, come diretta conseguenza, di un componente in meno che può causare l’inceppamento della macchina.tecnologia linerness per etichette confezionatrici

Se si considera l’utilizzo di un unico strumento per il confezionamento, integrato con bilancia ed etichettatrice, il risparmio in termini di tempo e di sprechi è piuttosto evidente.

Il numero di etichette stampabili per la medesima operazione di confezionamento è un altro fattore da considerare.

È importante specificare che gli alimenti confezionati in punto vendita dovrebbero essere il più possibile visibili per permettere al cliente di apprezzarne la freschezza e la qualità. Se le etichette possono essere apposte anche nella parte inferiore della confezione, agevolando anche la fase di scannerizzazione del codice a barre in cassa, si ha modo di lasciare più libero il film trasparente e di evidenziare le caratteristiche del prodotto.

Il design delle etichette, seguendo un trend in arrivo da altri Paesi, assumerà un ruolo sempre più primario, con l’opportunità per la grande distribuzione di personalizzare al massimo e dedicare una maggiore cura al cliente.

In merito alla dimensione, le etichette create con tecnologia Linerless offrono l’ulteriore vantaggio di essere ridimensionate a seconda della tipologia di prodotto pesato da confezionare e della quantità di informazioni da comunicare.

etichette confezionatrice

Anche in questo caso, vengono eliminati gli spazi bianchi tipici delle dimensioni standard e si risparmia notevolmente sull'utilizzo del supporto.

L’efficienza delle operazioni è garantita dai tempi ridotti per la sostituzione del rotolo, dall'assenza di materiali di scarto e dal software che individua il formato corretto delle etichette e le predispone associandole al codice del prodotto pesato da confezionare.

A seguire, dedichiamo un ultimo approfondimento alla gestione centralizzata dei dati.

6. Centralizzazione dei dati

Quando tutte le informazioni di prodotto da comunicare attraverso l’etichetta sono controllate da un software centralizzato, si ha un’ulteriore garanzia di sicurezza del dato e di trasparenza. Per citare alcuni esempi: ingredienti, allergeni (che possono essere evidenziati in modo automatico dal sistema), scadenze, modalità di preparazione e conservazione, prezzi e offerte.

Le confezionatrici integrate sono estremamente semplici da utilizzare, anche grazie alla presenza di display intuitivi che guidano l’operatore nelle diverse fasi di posizionamento del prodotto, inserimento del codice identificativo, avvio della procedura di pesatura, confezionamento ed etichettatura.


Gamba Bruno SpA, da sempre al fianco dei retailer alla ricerca di soluzioni efficienti, è partner di DIGI Italia Srl, la divisione del Gruppo Digi/Teroka Seiko, con sede a Tokyo e attivo da oltre 80 anni. L’offerta di Gamba Bruno e Digi si rivolge in particolare al mondo della grande distribuzione, con un’ampia gamma di confezionatrici per tutte le esigenze di spazio, ottimizzazione dei tempi, riduzione degli sprechi ed efficienza logistica.

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Argomenti: Retail, bilance pesa alimenti, confezionatrici