Gestire gli imballaggi alimentari nella GDO: i consigli utili

Pubblicato da Roberto Madaschi | aggiornato il 31 ottobre 2023
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imballaggi alimentariDa qualche anno, il tema degli imballaggi alimentari è di grande attualità nella grande distribuzione – e non solo – in virtù della crescente sensibilità, da parte delle insegne e del pubblico, nei riguardi delle iniziative a favore della sostenibilità ambientale.

Questo articolo è dedicato ai punti vendita che cercano una soluzione per il confezionamento, per ottimizzare le operazioni e i processi interni, offrendo allo stesso tempo una maggiore attenzione alla propria clientela. Continua a leggere per scoprire di più!

Cosa comprendono gli imballaggi alimentari?

Nella grande distribuzione, il packaging alimentare riguarda il confezionamento di prodotti freschi, con o senza vaschette e vassoi, e la loro etichettatura.

Solitamente il processo ne comprende anche la pesatura, per riportare informazioni il più possibile complete in etichetta.

Nel corso di questo articolo, parleremo di diversi argomenti collegati al confezionamento alimentare nella GDO. Puoi cliccare quello di tuo interesse per passare direttamente al paragrafo dedicato, dall’elenco che segue.

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Buone pratiche per una maggiore sostenibilità

Tra le azioni che possono contribuire a rendere più sostenibili gli imballaggi alimentari, troviamo il tentativo di ridurre l’utilizzo di materiali, quando non sono indispensabili.

imballaggi alimentariIn linea con il motto “Reduce, Reuse, Recycle” - ovvero “riduci, riusa, ricicla” – la prima best practice che ti proponiamo è quella di ridurre l’utilizzo di packaging.

Come?

Quando il prodotto da imballare lo consente, le confezionatrici di nuova generazione permettono di fare a meno del vassoio o della vaschetta, riducendo, appunto, i rifiuti da smaltire per i clienti finali.

In questo caso, la macchina per il packaging deve essere sanificabile e tutte le parti che entrano in contatto con gli alimenti devono permettere le operazioni di pulizia. Così facendo, si rispettano gli standard normativi e le procedure di sanificazione sono facili, veloci ed efficaci.

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Nel video che ti proponiamo, puoi vedere le funzioni avanzate del modello AW 5600FX del Gruppo DIGI proposto da Gamba Bruno; in questo caso la soluzione è stata scelta per il reparto ortofrutticolo di un supermercato statunitense.

Oltre all’eliminazione del cosiddetto overpackaging, che ha un impatto sulla gestione da parte del cliente, un aspetto da non sottovalutare è quello della riduzione degli scarti e degli sprechi internamente al punto vendita. Qui entra in gioco la scelta di una confezionatrice che preveda l’utilizzo di etichette Linerless.

Vediamo perché, in questo video che spiega molto bene il risparmio in termini di spazi vuoti eliminati, grazie alla capacità del software di impostare il layout a seconda delle informazioni da comunicare per specifico codice prodotto.

L’ulteriore vantaggio in ottica di riduzione degli scarti è che l’etichetta è creata da un rotolo autoadesivo che non prevede il supporto in plastica da buttare.

Fin qui abbiamo analizzato le soluzioni a disposizione delle insegne retail per ridurre l’impatto del packaging sull’ambiente. Non è solo l’attenzione alla sostenibilità a determinare le scelte di consumo del pubblico odierno. Il modo in cui vengono proposti i prodotti a scaffale, le vaschette, i vassoi, ma soprattutto la pellicola sono determinanti per gli acquisti che, ricordiamolo, sono per lo più dettati dalle emozioni.

Approfondiamo il tema nel prossimo paragrafo.

Scelta dei materiali per gli imballaggi alimentari

Il packaging per alimenti è stato protagonista di grandi innovazioni negli ultimi anni: le trasformazioni si devono alle richieste di maggiore sostenibilità sempre più pressanti dei clienti, da un lato, e ai provvedimenti normativi in materia di materie plastiche e prodotti a contatto con gli alimenti, dall'altro.

Nella scelta dei materiali per il confezionamento da parte delle insegne della GDO, dunque, tra gli elementi a cui prestare attenzione troviamo le vaschette e i vassoi.

Oltre all’eventualità di non utilizzarli, di cui abbiamo abbondantemente parlato nel paragrafo precedente, è importante che la confezionatrice scelta possa utilizzare diverse dimensioni, forme di vaschette, differenti anche per rigidità, a seconda del tipo di alimento da imballare e proporre alla clientela.

Il risparmio non si calcola solo nella riduzione dei materiali di consumo, ma anche in termini di spazio: più la confezione è adatta alla quantità contenuta, meglio saranno esposti i prodotti, incentivando gli acquisti grazie a un packaging accattivante.

A fare la differenza, nel caso specifico delle strategie di vendita, è la scelta delle pellicole per gli imballaggi alimentari. Il neuromarketing ci spiega come gli acquisti siano spesso stimolati dalla luminosità e dalla lucidità del packaging: il senso della vista è infatti in grado di suscitare emozioni positive.

Le pellicole devono quindi conferire brillantezza ed evitare la formazione di condensa, esaltando i prodotti confezionati, e allo stesso tempo assicurare elasticità e resistenza.

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Inoltre, mantenendo sempre il focus sulla sostenibilità ambientale, l’utilizzo di pellicole in polietilene, prive di PVC e ftalati, contribuisce alla riduzione delle immissioni di plastica nell'ambiente.

I film utilizzati dalle confezionatrici di ultima generazione, come Digiwrap© ad esempio, oltre a essere in linea con le normative UE in materia di cessione di materiale plastico sugli alimenti, garantiscono resistenza, elasticità e rispondono perfettamente alle esigenze strategiche, conferendo luminosità e lucidità.

Integrazione delle operazioni per una sostenibilità anche di processo

Scegliendo di dotarsi di strumenti per il packaging integrati - che prevedono pesatura, confezionamento ed etichettatura - i retailer si avvicinano al raggiungimento di diversi obiettivi strategici:

  • proposta di alimenti selezionati e di altissima qualità ai propri clienti
  • possibilità di velocizzare gli acquisti
  • riduzione delle code ai banchi di gastronomia, panetteria, pescheria, ecc.
  • imballaggi precisi e sicuri per gli alimenti
  • operazioni facilitate per lo staff

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In questo video, puoi vedere l’esempio di uno dei modelli integrati proposti da DIGI Group e Gamba Bruno: l’alta velocità (alcune macchine automatiche confezionano fino a 36 pezzi in un solo minuto) non limita la qualità del packaging, né la precisione delle informazioni presenti sulle etichette.

Grazie alla semplicità di utilizzo e ai display intuitivi, dotati di grandi schermi, l’operatore può verificare la correttezza delle informazioni sull’etichetta ed evitare che un eventuale errore si traduca in sprechi di materiale.

Riprendendo il tema della sostenibilità, le confezionatrici innovative sono dotate della modalità di risparmio energetico: quando le operazioni sono momentaneamente sospese, i consumi elettrici sono estremamente ridotti.

In termini di sostenibilità di processo, anche lo spazio da prevedere per i processi di confezionamento alimentare interni al punto vendita oggi può essere limitato. I modelli più compatti occupano anche meno di un metro quadro, possono essere utilizzati frontalmente e quindi trovare una collocazione comoda per lo staff dedicato e le altre operazioni.

Lo spazio in magazzino, per lo stoccaggio dei materiali di consumo come pellicole ed etichette, è a sua volta ottimizzato grazie alla scelta di pellicole Digiwrap© ed etichette Linerless i cui rotoli, a parità di volume, consentono un numero di utilizzi notevolmente maggiore.

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Gamba Bruno SpA è partner di DIGI Italia S.r.l., la divisione del Gruppo DIGI/Teroka Seiko, con sede a Tokyo e attivo da oltre 80 anni.

La vasta gamma di confezionatrici DIGI propone soluzioni per integrare le operazioni di pesatura, confezionamento con o senza vaschetta ed etichettatura, venendo incontro alle esigenze della GDO. Richiedi subito una demo gratuita per ricevere i nostri consigli sulla gestione degli imballaggi alimentari e trovare la soluzione più adatta al tuo punto vendita, clicca qui!

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Argomenti: Retail, gdo, confezionatrici