Come ridurre l'impatto degli imballaggi alimentari nella GDO

Pubblicato da Roberto Madaschi | aggiornato il 13 novembre 2023
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imballaggi alimentariIn un contesto di crescente consapevolezza ecologica, l'importanza di una sostenibilità ambientale profonda è sempre più evidente. Non basta cambiare la politica fiscale; è necessario investire in azioni che sviluppino una coscienza ecologica in tutta la popolazione.

Questa è una considerazione fondamentale per la grande distribuzione, specialmente nel campo degli imballaggi alimentari. Le scelte in questo settore hanno un impatto significativo non solo sull'ambiente, ma anche sull'immagine e la comunicazione delle aziende.

Approfondiamo l'argomento nell'articolo di oggi!

Da cosa sono composti gli imballaggi alimentari?

Gli elementi che compongono un imballaggio alimentare – nello specifico prodotto tramite confezionamento interno ai punti vendita della GDO - sono:

  • vaschette e vassoi
  • pellicole
  • etichette

Tutti questi componenti possono essere ottimizzati, sia nei consumi che nella scelta dei materiali, e contribuire così a una concreta riduzione nell'uso della plastica, degli sprechi e degli scarti. Scarica l'ebook

Innanzitutto, è bene chiarire il fine degli imballaggi alimentari nei supermercati: offrire alla clientela prodotti freschi o pronti al consumo già confezionati, pesati e prezzati per consentire una spesa veloce e allo stesso tempo conservare il contenuto nel miglior modo possibile. Oltre alle strategie per una conservazione eccellente, dunque, occorre mettere in atto alcune iniziative per una maggiore sostenibilità ambientale.

Le pellicole per il packaging alimentare per molti anni hanno visto nel PVC il protagonista assoluto, in mancanza di alternative altrettanto flessibili, durevoli e soprattutto compatibili con le confezionatrici automatiche.

Tuttavia, il PVC è sotto la lente d’ingrandimento a causa della crescente preoccupazione del pubblico, sia dal punto di vista della salute che per l’attenzione all'ambiente, per la presenza di plastiche e microplastiche.

Ecco allora che la ricerca ha prodotto pellicole specifiche per il packaging alimentare, prive di PVC e ftalati che non solo assicurano flessibilità e resistenza maggiori, ma sono anche più sottili rispetto alle pellicole tradizionali e a parità di metrature richiedono meno spazio per lo stoccaggio.

La composizione delle pellicole in polietilene garantisce il rispetto delle normative previste dall'Unione Europea in merito alla cessione di materiale plastico sugli alimenti e alla sua immissione nell'ambiente, fino al 45% in meno rispetto al PVC.

Le innovazioni presentate alla fiera Interpack 2023 includono inoltre nuovi materiali di film sostenibili per le pellicole, che riducono lo spreco di prodotto e il consumo di materiali come il BOPP, una particolare tipologia di materiale plastico. Questi sviluppi contribuiscono a un'operazione di packaging più efficiente e sostenibile, evidenziando l'importanza dell'efficienza e della digitalizzazione nel settore.​

La possibilità di scegliere se utilizzare vaschette o vassoi e di quali dimensioni, soprattutto nel confezionamento automatico è sempre stata piuttosto limitata.

Le macchine per il packaging di nuova generazione offrono invece l’opportunità di usare le più diverse forme di vaschette e vassoi o persino di non utilizzarli affatto, limitandosi ad avvolgere frutta, verdura o formaggi sfusi con la pellicola. In questo caso, le parti della confezionatrice a contatto con gli alimenti devono essere sanificabili, nel pieno rispetto degli standard igienici.

Oltre a ridurre i tempi dell’operazione di confezionamento da parte degli operatori del punto vendita e i costi per le vaschette per l’insegna, lato cliente si hanno meno imballaggi da smaltire.

Il vantaggio è duplice, perché oltre a una sostanziale riduzione degli scarti e degli sprechi, si migliora notevolmente l’immagine dell’insegna agli occhi di un pubblico ormai sempre più sensibile al tema dell’ambiente.

Proprio in questa direzione, recentemente Stora Enso ha introdotto Trayforma BarrPeel, un vassoio in cartone sostenibile fatto per il 90% con fibre di legno rinnovabili. Questo vassoio è adatto per alimenti come affettati, formaggi, carne e pesce, e rappresenta un importante passo avanti nella riduzione dell'utilizzo di plastica e materiali a base fossile e nel miglioramento della durata di conservazione degli alimenti​.

La fase di etichettatura, nelle macchine di nuova generazione integrata con quelle di pesatura e confezionamento, è decisiva da più punti di vista.

Innanzitutto, l’aspetto di cui abbiamo parlato all'inizio di questo articolo, ovvero la massima trasparenza della confezione per dare risalto alla freschezza e alla qualità dei prodotti in vendita.

Quando la macchina per il packaging consente di creare etichette su misura a seconda del codice del prodotto – e di conseguenza delle informazioni che è necessario comunicare al cliente – anche l’aspetto della confezione viene ottimizzato.

schema-etichette

Il server include i dati corrispondenti al codice prodotto non appena l’incaricato lo seleziona dopo avere posizionato l’alimento da pesare e confezionare. Inserendo solamente le informazioni necessarie, l’etichetta risulta priva di spazi bianchi perché viene creata in modo estremamente preciso.

 

Inoltre, se si ha la possibilità di apporre una delle etichette sul lato inferiore del vassoio, viene liberata la parte superiore per mostrare al meglio il contenuto e il passaggio del codice a barre in cassa viene agevolato.

Ma non è tutto: le etichette linerless, oltre a ridimensionarsi a seconda della tipologia di prodotto, come abbiamo già visto, prevedono un rotolo autoadesivo senza supporto, eliminando quindi sia gli scarti che la principale causa di inceppamento delle stampanti.

I rotoli delle etichette linerless avranno poi una resa maggiore, ottimizzando lo spazio in magazzino e potendo stampare formati di varie dimensioni.


Il tema della sostenibilità ambientale degli imballaggi alimentari sta diventando sempre più di attualità; per non rischiare di perdere terreno in termini di comunicazione efficace del marchio, è bene non sottovalutare gli aspetti di cui abbiamo parlato all'interno di questo articolo. 

L'obbligo di etichettatura ecologica, entrato in vigore dal 1° gennaio 2023, rappresenta un ulteriore passo avanti in questa direzione, imponendo la codifica alfa-numerica su tutti gli imballaggi per facilitarne il riciclo e fornire informazioni chiare ai consumatori sul corretto smaltimento​.

Ma attenzione, anche la sostenibilità produttiva ha il suo peso, perché il tempo e la qualità del lavoro degli operatori nel punto vendita sono determinanti per rafforzare l’immagine di insegna attenta alle persone.

Per questo, la partnership tra Gamba Bruno SpA e Digi Italia Srl sceglie di rispondere alle diverse esigenze della GDO con un’ampia gamma di confezionatrici automatiche e integrate che consentono di ottimizzare spazi e tempi, migliorando l’efficienza logistica e riducendo gli sprechi. Scopri come migliorare i processi interni e la comunicazione con i tuoi clienti, clicca qui e richiedi una demo per trovare la soluzione più adatta al tuo punto vendita! Prenota una demo

Argomenti: Retail, bilance pesa alimenti, gdo, confezionatrici