Nell'articolo di oggi vedremo in che modo i software di cassa fungono da leva per uniformare la gestione dei negozi fisici dislocati in diverse nazioni.
Nell'ottica di garantire al cliente una shopping experience completa, il tema dello sviluppo a livello internazionale non può essere messo in secondo piano. A dare una mano in questo senso è l’evoluzione dei sistemi di pagamento che accompagna l’innovazione del retail, accrescendo di fatto anche le aspettative dei clienti.
In che modo i software per la gestione dei pagamenti possono lavorare in funzione dell’internazionalizzazione di un brand e di un prodotto? Vediamolo insieme.
Oggigiorno, la vera sfida per i retailer è quella di generare esperienze all’interno dello store che si dislochino dalla piccola e circoscritta sfera locale e che siano globalmente uniformi per ricreare momenti univoci e, soprattutto, essere riconosciuti ovunque per ciò che si è, ciò che si offre e per il proprio operato.
Tenere conto delle diversità che caratterizzano i regimi e le detrazioni fiscali dei singoli paesi coinvolti nel processo di sviluppo globale è il primo passo per pianificare una gestione universale del brand. Si tratta di un valore aggiunto che migliora, e non di poco, la customer experience offerta.
Per gestire uniformemente i pagamenti all’interno dei negozi fisici distribuiti in tutto il mondo, occorre dotarsi di terminali di pagamento elettronico che permettano di amministrare lo store in forma centralizzata da un lato e di seguire l’operatività in modo personalizzato dal punto di vista linguistico, contabile, normativo e fiscale.
Implementando piattaforme che siano già predisposte per la gestione centralizzata degli acquisti, i pagamenti con diverse carte e impostate sul regime fiscale del paese di appartenenza, si ha un vantaggio competitivo notevole nel momento in cui si decide di portare il marchio in un mercato nuovo.
I brand internazionali hanno un’altra esigenza che viene gestita sempre dai sistemi elettronici per i pagamenti: l’offerta ai clienti (per lo più ai turisti) del servizio tax free per il recupero delle tasse locali come l’IVA che non sono tenuti a versare se ad esempio provengono da Paesi extra UE.
Il discorso è valido per tutti i tipi di negozio, ma nel segmento luxury assume un significato maggiore, sia per la presenza di turisti extra-UE attratti dal marchio Made In Italy che per il valore delle transazioni.
Con l’opzione di conversione dinamica della valuta presente in alcuni software di cassa, il cliente riceve la conferma di potere recarsi direttamente in aeroporto per ottenere il rimborso delle imposte prima del rientro a casa. Allo stesso tempo, in negozio si ha una gestione accurata e trasparente della transazione.
Ecco qualche consiglio per non perdere il controllo delle attività e continuare a offrire la migliore esperienza ai clienti:
Attivare una gestione centralizzata e un funzionamento strutturato per tutti i segmenti dello store, assicurandosi di adottare in questa fase un approccio globale, è la chiave per generare un’esperienza di consumo univoca e fortemente orientata alle aspettative del cliente.
I punti vendita dislocati in tutto il mondo dovrebbero gestirsi attraverso un sistema omnichannel che integri la possibilità di localizzare ciascun Paese, la lingua di appartenenza, le sue normative, il suo regime fiscale con attenzione particolare ai terminali di pagamento elettronico che necessitano di processi e requisiti specifici per ciascuna nazione. Senza dubbio, tutto ciò si traduce come un decisivo valore aggiunto in ottica di un perfezionamento dell’espansione internazionale.