Nell’articolo di oggi, proviamo a capire come stare al passo con questa rivoluzione.
C’è chi afferma che le cucine fantasma siano solo una moda passeggera, mentre altri ritengono che questo tipo di approccio sia destinato a imporsi in maniera preponderante. Quello che possiamo dire è che si tratta di una novità piuttosto difficile da ignorare.
Per chi ancora non avesse ben chiaro di cosa si tratti, le cucine dark (chiamate anche ghost o cloud kitchen e in italiano cucine oscure o fantasma) sono locali in cui i piatti vengono preparati per essere spediti ai clienti, senza tavoli, sedie, né camerieri.
Potrebbero essere definite l’evoluzione del delivery che ne rappresenta un elemento imprescindibile.
Nel 2020, molti i ristoranti si sono trasformati in cucine fantasma, per sopravvivere nonostante le chiusure forzate.
Anche chi non offriva questo servizio in tempi pre-Covid si è dovuto adattare alla situazione di emergenza attivando un servizio di delivery interno, oppure affidandosi alle piattaforme esterne (i cosiddetti aggregatori).
Allo stesso modo, i clienti che non erano soliti ordinare piatti a domicilio hanno preso confidenza con questa modalità e hanno imparato ad apprezzarla.
Ciò significa che è molto probabile che questa tendenza permanga, anche quando tutto tornerà alla normalità.
Di certo si ritornerà molto volentieri a pranzare e cenare all’interno dei ristoranti, ma non ci si dimenticherà della comodità di ricevere i piatti a casa.
Se questa idea di business continuerà a imporsi e a rivoluzionare il mondo della gastronomia, diverse realtà potranno sfruttarla in modo decisivo, ad esempio:
Non avendo necessità di ampi spazi o particolari arredamenti, le spese di gestione per una cucina senza sala sono minori rispetto a un ristorante tradizionale.
Le cucine fantasma rappresentano quindi un’opportunità da non sottovalutare, a patto che nulla sia lasciato al caso.
Infatti, non bisogna dimenticare che aprire una ghost kitchen significa rinunciare a una relazione diretta con i propri clienti. Diventa quindi difficile instaurare una relazione di fiducia a lungo termine e favorire la fidelizzazione.
È necessario essere preparati e attivare tutti i canali possibili per entrare in contatto con il pubblico, coinvolgerlo e intrattenerlo. I social network sono uno dei mezzi più efficaci e diretti per comunicare con i clienti, anche senza poterli vedere.
Per offrire una customer experience lineare e senza frizioni, ogni minimo aspetto deve essere tenuto sotto controllo.
Per ottenere il massimo rendimento dall’apertura di una cucina fantasma, è necessario curarne nei minimi dettagli l’aspetto gestionale.
Sono diverse le attività da coordinare:
Ognuno di questi punti è cruciale per il buon funzionamento di una dark kitchen.
A questi si aggiungono poi tutti i possibili touchpoint tra consumatore e negozio, ad esempio:
Questi strumenti sono possibilità uniche, che andrebbero sfruttare il più possibile per far vivere ai clienti un vero e proprio viaggio all’insegna della digitalizzazione.
Un software gestionale integrato permette di coordinare al meglio ogni aspetto e di raccogliere dati preziosi sulle abitudini dei clienti e sulle loro preferenze, in modo da offrire un’esperienza unica e personalizzata in ogni fase del percorso d’acquisto.
Ottimizzare le occasioni di contatto tra ristorante e cliente è la strategia vincente per sfruttare davvero l’opportunità offerta dalle dark kitchen e soddisfare le aspettative di una clientela sempre più esigente.
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