I materiali più adatti al confezionamento degli alimenti

Pubblicato da Roberto Madaschi | aggiornato il 19 marzo 2020
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confezionamento degli alimentiIl nuovo regolamento dell’Unione Europea sui materiali plastici a contatto con gli alimenti (831/2018) è entrato ufficialmente in vigore il 26 giugno 2018. Il documento integra e modifica il precedente (UE 10/2011) e introduce cambiamenti relativi all'elenco delle sostanze autorizzate in caso di contatto diretto con i generi alimentari.

L'articolo di oggi si concentrerà sui materiali utilizzati nel confezionamento degli alimenti in punto vendita, con dei piccoli focus dedicati a:

  • pellicole
  • confezioni
  • etichette

Le nuove norme sul confezionamento degli alimenti

Con l’obiettivo di salvaguardare la sicurezza del consumatore finale, il nuovo regolamento è stato modificato con l’inserimento di nuove sostanze utilizzabili e con l’indicazione di limiti di migrazione delle sostanze verso gli alimenti. 

Il confezionamento alimentare nella GDO deve adeguarsi, oltre che alle normative, anche alle esigenze dei clienti, sempre più attenti al tema della sostenibilità ambientale, della salute e alla ricerca di prodotti di alta qualità.

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Il primo elemento da considerare, in quest’ottica, è la pellicola utilizzata per il packaging.

Le pellicole per il confezionamento degli alimenti

Come anticipato nel paragrafo precedente, un crescente numero di persone si dimostra particolarmente attento all'ambiente e alla salute, soprattutto quando si tratta di fare delle scelte alimentari al momento della spesa in supermercato. Per questa ragione, le pellicole usate per gli imballaggi meritano un piccolo focus.

L’aspetto da monitorare, per incontrare le preoccupazioni dei consumatori e allo stesso tempo rispettare le normative, riguarda la presenza di plastiche e microplastiche.

Le pellicole più innovative utilizzate nella GDO sono prive di PVC e ftalati. Una piccola rivoluzione, se si pensa che per anni il PVC era l’unica opzione presa in considerazione dalle insegne della grande distribuzione, perché impareggiabile in termini di elasticità, di brillantezza e di compatibilità maggiore con i diversi modelli di confezionatrici automatiche o manuali.

Le pellicole in polietilene di ultima generazione, come Digiwrap© il film PE a marchio DIGI proposte da Gamba Bruno SpA, prive di PVC e ftalati, sono classificate Factor 1 e in linea con le normative UE in materia di contatto con gli alimenti.

Inoltre, garantendo elasticità e resistenza, conferiscono brillantezza ed evitano la formazione di condensa, valorizzando il contenuto della confezione. Non è tutto, perché essendo anche più sottili, a parità di metratura hanno un peso inferiore, contribuendo alla riduzione dell'impatto ambientale, oltre che all'ottimizzazione logistica.

Se paragoniamo i film in PVC con quelli in PE a marchio DIGI, l'impatto ambientale di 1 milione di confezioni risulta di:

circa 3646 kg per il film in PVC circa 2174 kg per il film in PE Digiwrap©

 

Le pellicole in polietilene arrivano dunque a ridurre l'immissione di plastica nell'ambiente del 40%, in virtù del loro peso inferiore. 

Passiamo ora a un altro elemento fondamentale per il packaging alimentare sostenibile, nel prossimo paragrafo.

Confezioni per alimenti

L’obiettivo di rendere più efficiente la logistica di magazzino incontra la possibilità di ottimizzare la disposizione degli alimenti confezionati nei banchi frigo, grazie alle confezionatrici integrate di nuova generazione. In che modo? Oltre a dare l’opportunità di utilizzare vassoi di diverse dimensioni, alcuni modelli di macchine per il confezionamento consentono di imballare i prodotti senza vaschetta. In questo modo, si riducono i tempi richiesti per l’operazione, gli spazi da prevedere a scaffale e, tornando all'aspetto della sostenibilità ambientale, anche i rifiuti da smaltire da parte dei consumatori.

A garanzia del rispetto degli standard normativi, se l’operazione avviene senza vassoio, la macchina confezionatrice deve essere sanificabile nelle parti che sono a contatto con gli alimenti.

L’ultimo aspetto, non certo per importanza, legato alla sostenibilità dei materiali per il confezionamento, è quello che riguarda le etichette.

Etichette

La tecnologia linerless nasce con l’obiettivo di creare etichette sempre perfette, semplificando allo stesso tempo la gestione dei materiali di consumo.

Come funziona? Dopo avere posizionato l’alimento nella macchina confezionatrice per la pesatura, l’operatore seleziona il codice del prodotto corrispondente. Il software, recuperando le informazioni relative all'alimento, genera un’etichetta su misura, le cui dimensioni vengono calcolate automaticamente in base al contenuto. L’etichetta risulterà comunque completa di tutti i dati, ma priva di spazi bianchi. Con la tecnologia linerless, infatti, si riducono i costi dell’etichettatura, perché con un unico rotolo si possono ricavare etichette dai formati multipli che si tagliano automaticamente con la taglierina interna. Non è più necessario, quindi, occupare il magazzino con rotoli di etichette dalle misure differenti.

Questa procedura ottimizzata e sostenibile riduce le emissioni di CO2 e gli scarti, grazie al rotolo autoadesivo privo di materiale di supporto; questo è causa di malfunzionamenti del riavvolgitore e può rallentare le operazioni di cambio della bobina e ripercuotersi sui tempi di attesa ai vari banchi del fresco.confezionamento degli alimenti - magazzino

Il rotolo così costituito, inoltre, è tutto impiegato per la stampa: a parità di di dimensioni si possono stampare più etichette, occupando un minor volume in magazzino rispetto ai materiali di consumo tradizionali.

Allo stesso tempo si possono stampare un maggior numero di informazioni, grazie al ridimensionamento automatico a seconda della tipologia di prodotto.


L’obiettivo dei retailer nell'ambito del confezionamento degli alimenti è la protezione dei prodotti dalle alterazioni; oltre a una migliore conservazione, occorre poi attivarsi per fare in modo che qualità e freschezza siano esaltate e non limitate dal packaging. I film elastici in polietilene, le etichette linerless e la possibilità di imballare anche senza vaschetta garantiscono l’ottimizzazione delle operazioni interne al punto vendita e una comunicazione in linea con le aspettative del pubblico più sensibile al tema ambientale.

Gamba Bruno SpA è partner di DIGI Italia S.r.l., la divisione del Gruppo DIGI/Teroka Seiko, con sede a Tokyo e attivo da oltre 80 anni.

Le pellicole Digiwrap© sono prodotte senza l'uso di solventi e ftalati, hanno minore peso specifico e spessore rispetto agli standard e sono classificate Factor 1, con cessioni 4 volte inferiori rispetto ai termini di legge. Per approfondire le caratteristiche, qui trovi la dichiarazione di conformità per il contatto alimentare.

Le confezionatrici DIGI sono in grado di integrare le operazioni di pesatura, confezionamento, con o senza vaschetta, ed etichettatura venendo incontro alle esigenze di riduzione dei tempi della grande distribuzione.

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Argomenti: Retail, gdo, confezionatrici